Accessibilità, Accoglienza e personalizzazione, Informazione, Sicurezza e Standard dei servizi. Sono i cinque capitoli sui quali si articola la
Carta della qualità in farmacia, il patto d’intenti che Federfarma e Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva hanno rinnovato e siglato a vent’anni dalla sua prima stesura. Presentata ieri in conferenza stampa al ministero della Salute, la Carta ridà sostanza all’impegno delle farmacie verso i cittadini e in particolare i più deboli. Non a caso, tra i punti qualificanti del patto spiccano «l’attenzione alle persone fragili, alle mamme, ai bambini, agli anziani, alle persone con patologie croniche e ai migranti», il reperimento dei «farmaci prescritti nel più breve tempo possibile», la promozione di «stili di vita salutari e iniziative di prevenzione», la promozione «dell’allattamento al seno» e l’informazione «sul corretto uso dei farmaci in gravidanza e in età pediatrica», il monitoraggio delle terapie «in sinergia con medici e altri professionisti sanitari», la promozione dei farmaci equivalenti.
«Con la Carta» ha spiegato alla stampa la presidente di Federfarma, Annarosa Racca «la farmacia si impegna a fare propri e applicare i principi sanciti dalla Carta europea dei diritti del malato, dalla quale discende. Da domani i titolari l’affiggeranno in farmacia, a testimoniare il patto sociale che con la Carta della qualità stipuliamo e riconfermiamo nei confronti dei cittadini». «Le farmacie rurali sono la linea più lontana del Ssn» ha aggiunto Alfredo Orlandi, presidente del Sunifar «ben venga un nuovo patto che mette nero su bianco quanto già facciamo da tanto tempo».Un plauso all’iniziativa è giunto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «A oltre 20 anni dalla sua nascita» ha scritto nel messaggio letto all’avvio della conferenza stampa «la Carta della qualità sancisce principi che sono il marchio distintivo della relazione di fiducia tra i professionisti e i cittadini. E’ il modo con cui i farmacisti raccolgono la sfida, misurandosi con i cittadini in un rapporto aperto alla valutazione degli standard di efficienza». «La nuova Carta della qualità in farmacia» si legge invece nel messaggio inviato da Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni «può essere uno degli strumenti con cui conseguire margini di miglioramento dell’assistenza territoriale, rilanciando quella farmacia dei servizi su cui da anni anche le Regioni stanno puntando. Confermo la massima attenzione ai temi affrontati dalla nuova Carta della qualità in farmacia, anche attraverso l’attività della Commissione salute».
Attenzione però a non considerare la nuova Carta della qualità come una “tavola della legge” da appendere al muro e dimenticarla. «Con questo Patto» ha ricordato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva «le farmacie accettano la sfida della valutazione. Perché la Carta è figlia di una domanda, come aiutare le farmacie ad alzare ulteriormente il livello dei servizi offerti: il Ssn non può permettersi di sprecare risorse e quindi diventa un dovere lavorare per utilizzare al meglio possibile una risorsa preziosa come la farmacia». Il titolare che affigge in farmacia la Carta della qualità, dunque, alza una bandiera, raccoglie la sfida: «Il Patto della Salute 2014-2016 cita la farmacia dei servizi tra le risorse decisive dell’assistenza territoriale assieme alla medicina d’iniziativa» ha ricordato in conferenza stampa Marcella Marletta, direttore generale della Direzione dispositivi medici e servizio farmaceutico del Ministero «l’erogazione di nuovi servizi rappresenta la chiave del cambiamento professionale che il Ssn chiede alla farmacia».