Al momento sono quattro i titolari di farmacia che il voto delle politiche catapulta in Parlamento. Tutti targati Pdl, il partito con la più alta concentrazione di farmacisti: in Senato entrano il presidente della Fofi Andrea Mandelli, nono della lista in Lombardia (dove il centrodestra porta a casa 27 seggi), e il vicepresidente della Fofi Luigi d’Ambrosio Lettieri, secondo in Puglia (dove la coalizione prende 11 senatori su 20); alla Camera invece entrano Rocco Crimi, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio nell’ultimo governo Berlusconi, e l’abruzzese Fabrizio Di Stefano, titolare in provincia di Chieti.
Non riesce invece a entrare alla Camera, ma soltanto per i meccanismi del “porcellum”, il presidente di Federfarma Napoli Michele Di Iorio: in Campania, infatti, il centrodestra chiude nettamente primo ma il “bonus” di maggioranza, che a Montecitorio premia chi prende più voti a livello nazionale, dà alla coalizione di Bersani 340 seggi e in Campania lascia a Pdl e alleati soltanto sette deputati. Tra gli altri “esclusi” di spicco Ettore Novellino, in corsa con la Lista Monti, e Chiara Moroni, candidata di Fli.