Otto miliardi di euro al Piemonte,
quasi nove al Veneto e alla Sicilia, 10 al Lazio, quasi 12 alla Lombardia. Sono alcune delle cifre che spiccano dal riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2017, messo a punto ieri dalle Regioni e ora in viaggio verso il ministero della Salute per il via libero definitivo. La quota indistinta sulla quale è stata effettuata la suddivisione ammonta a 109,2 miliardi di euro, perché sono stati tenuti fuori il miliardo vincolato al fondo per i farmaci innovativi (oncologici ed epatite C), i 100 milioni riservati all’acquisto dei vaccini, i 113 della premialità aggiuntiva (che serviranno a integrare la dotazione di Liguria e Campania, le due regioni con la popolazione più anziana e giovane) e altre quote vincolate fino ai 112 miliardi e rotti che costituiscono la dote complessiva del Ssn per quest’anno.
Le cifre risultanti dal riparto meritano di essere messe subito sotto la lente anche dai titolari di farmacia, perché è da questi stanziamenti che ogni Regione ricaverà i tetti della propria spesa farmaceutica, quella convenzionata (7,86% del fondo) e quella per diretta-dpc più acquisti ospedalieri (6,89%). I calcoli però non verranno

effettuati su queste cifre ma su numeri leggermente inferiori, perché la base non è data dai 109,2 miliardi del riparto (vedi tabella) ma dai 108,6 che risultano una volta esclusi dal fondo i 600 milioni destinati alla premialità base e ad altre voci. Ciò significa che rispetto al 2016 l’aumento netto della quota indistinta netta ammonta a circa 200 milioni.
Si dovrebbe avere un quadro definitivo e dettagliato delle cifre una volta che il riparto verrà approvato dal ministero della Salute. Intanto dal fronte delle Regioni arrivano commenti soddisfatti sui tempi dell’operazione, conclusa per il secondo anno consecutivo a esercizio iniziato da breve. «Sono molto soddisfatto» commenta il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini «mi auguro che si possa procedere nel più breve tempo possibile per arrivare all’erogazione rapida delle risorse, fondamentali per un servizio essenziale quale è quello sanitario». «La proposta di riparto ci soddisfa» dice il governatore della Puglia, Michele Emiliano «abbiamo fatto passi da gigante, il bilancio sanitario è in pareggio e anzi presenta qualche avanzo e questo è un risultato strepitoso». «Il riparto del Fondo sanitario nazionale, che assegna all'Umbria oltre 1 miliardo 640 milioni di euro, quattro in più rispetto al 2016, rappresenta un significativo consolidamento della capacità del sistema sanitario pubblico umbro di mantenere in perfetto equilibrio la gestione economica, accanto alla sua capacità di garantire tutti i livelli essenziali di assistenza» commentano la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e l'assessore regionale Luca Barberini. «Giudico in maniera assolutamente positiva il fatto che per il secondo anno di fila l'intesa sia stata definita all'inizio dell'anno", afferma Antonio Saitta, coordinatore degli assessori regionali alla Sanità. «Dieci milioni in più per le Marche nel riparto del Fondo sanitario regionale rispetto allo scorso anno» sono un fatto «importante», annuncia il presidente Luca Ceriscioli. «Piena soddisfazione» anche da parte del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che riceve nel 2017 un fondo più alto di 52 milioni rispetto allo scorso anno. Fuori dal coro il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, che pur dicendosi «soddisfatto» perché il fondo della Liguria «ha ottenuto qualche briciola in più», nota come «il riparto paga lo scotto di crescere meno di quanto sarebbe stato necessario. Non è il caso di festeggiare». (AS)