
Niente più penalizzazioni per le farmacie dall’emendamento al dl Sviluppo che riscrive la norma della spending review sulla prescrizione per principio attivo. Nella versione firmata dai relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), il testo vieta al farmacista la sostituzione in due casi: se il medico riporta sulla ricetta la dicitura che la esclude oppure se il prezzo del farmaco prescritto corrisponde a quello di rimborso (e quindi non comporta differenze a carico del paziente); in quest’ultima evenienza, tuttavia, resta comunque «salva la possibilità del cliente di chiedere un diverso medicinale a base dello stesso principio attivo». Il recepimento di tale passaggio si deve anche alle insistenze di Federfarma, che è intervenuta con una nota (indirizzata ai relatori, al presidente della commissione Industria del Senato e al ministro Balduzzi) per difendere le ragioni di cittadini e titolari: senza quella eccezione, gli assistiti sarebbero stati costretti in molti casi a un doppio passaggio in farmacia, perché il farmacista non può permettersi di tenere in magazzino tutte le referenze che hanno prezzo allineato a quello di rimborso (si veda a conferma l’ultima lista di equivalenza dell’Aifa); così invece, in caso di irreperibilità del prodotto prescritto, l’assistito può sempre ripiegare sull’off patent immediatamente disponibile.
Gli emendamenti al testo di conversione del decreto Sviluppo sono all’esame della commissione Industria del Senato, che deve concludere i propri lavori entro il 27 novembre, data in cui il disegno di legge è all’ordine del giorno dell’Aula. (22/11/12)