Le Regioni proveranno a farsi “piacere” l’aumento di un miliardo (anziché i tre preventivati dal Def) al Fondo sanitario nazionale 2016 che il Governo metterà sul tavolo con la Legge di stabilità. Ma prima vanno risulti tutti gli interrogativi che gravano su una manovra in buona parte ancora da scoprire. Lo ha detto ieri il presidente della Conferenza delle Regioni, il piemontese Sergio Chiamparino, nella conferenza stampa organizzata al termine della seduta con cui i governatori sono tornati ad analizzare conti e stanziamenti del Governo. «Dobbiamo capire se in questo miliardo in più ci sono gli 800 milioni necessari a coprire i nuovi Lea» ha detto in particolare Chiamparino «e vorremmo anche sapere dove stanno appostati i fondi per i rinnovi contrattuali e per i farmaci innovativi».
Avere risposte, per Chiamparino, è cruciale. «Contratti e farmaci innovativi valgono quasi 1 miliardo, se per queste due voci c’è uno stanziamento a parte rispetto ai 111 miliardi, il bicchiere potrebbe diventare quasi mezzo pieno». Anche se il sottofinanziamento del Ssn rimane un problema irrisolto: «Con questa Legge di Stabilità» ha detto il coordinatore degli assessori alle Finanze, il lombardo Massimo Garavaglia «il Fondo sanitario nazionale arriva al 6,6% del Pil, quando in Paesi come Francia e Germania supera l’11%».
Ma il confronto tra Governo e Regioni si allunga anche al di fuori della Sanità. Lo dimostrano le dimissioni rassegnate oggi dallo stesso Chiamparino – e subito congelate su richiesta dei governatori – per la lentezza con cui l’esecutivo sta portando avanti il decreto “salva-Piemonte”. Il provvedimento serve a coprire il deficit di 5,8 miliardi che grava sulla Regione guidata dallo stesso Chiamparino, cui era stato promesso un veloce varo. Invece, pare ora destinato a finire proprio nella Legge di Stabilità. E per qualcuno non è un caso. (AS)