Il parere del
Consiglio di Stato, che “congela” l’obbligo dell’
assicurazione professionale fino all’emanazione del Dpr sui requisiti minimi dei contratti assicurativi, riguarda soltanto i singoli professionisti ma non le
farmacie. Sulle quali continuano a gravare gli obblighi assicurativi (responsabilità civile verso terzi,
Rct, e responsabilità civile verso prestatori d’opera,
Rco) introdotti dal 19 agosto scorso dalla Legge 114/2014 allo scopo di tutelare pazienti e personale.
La precisazione è contenuta in una circolare diffusa in queste ore da
Federfarma per precisare confini e lettura del parere emesso dal Consiglio di Stato. Nel loro intervento, originato da un quesito del ministero della Salute, i giudici amministrativi fanno riferimento agli obblighi assicurativi introdotti dal
decreto Balduzzi (Dl 158/2012, convertito nella Legge 189/2012) a carico dei professionisti dell’area sanitaria: il provvedimento rimandava a un successivo dpr la formulazione dei
requisiti minimi ai quali avrebbero dovuto conformarsi le polizze sul rischio professionale delle compagnie assicurative, ma a oggi di tale dpr non c’è alcuna notizia. Sino alla sua emanazione, è allora la conclusione del Consiglio di Stato, «la mancata stipula di una polizza assicurativa da parte degli esercenti le professioni sanitarie non potrà essere considerata
illecito disciplinare».
Il chiarimento della Corte, come detto, non modifica di una virgola gli obblighi assicurativi che ricadono sulle farmacie in quanto strutture sanitarie. Restano quindi valide le considerazioni che
nell’autunno scorso avevano convinto Federfarma a stipulare con il
gruppo Zurich una convenzione per fornire agli associati un pacchetto assicurativo modulare (comprendente assicurazione sul rischio professionale e, in via opzionale, Rct e Rco) a
tariffe agevolate. Non a caso, la risposta dei titolari è stata particolarmente positiva: a oggi, infatti, sono 68 le associazioni provinciali del sindacato – per un totale di
9.400 farmacie – che hanno sottoscritto per i propri iscritti la “integrativa 1” del pacchetto (Rcp con massimale a 500mila euro) e poco meno di
mille che hanno aderito alla “integrativa 2” (Rcp con massimale a un milione e Rct-Rco). Nella negoziazione con la compagnia assicurativa, inoltre, Federfarma aveva ottenuto l’opzione di un
rinnovo trimestrale delle polizze, in modo da permettere ai titolari di sciogliere velocemente il contratto nel caso in cui il dpr ancora di là da venire dettasse requisiti incompatibili con le condizioni contrattuali. (AS)