Tassi di occupazione sopra la media, tempo di attesa tra laurea e prima occupazione inferiore, incidenza di contratti a tempo indeterminato nettamente superiore. Si dimostrano anche quest’anno più che positive le statistiche con cui il consorzio Almalaurea fotografa le prospettive occupazionali dei laureati che escono dalle facoltà di farmacia e farmacia industriale: i numeri sono quelli che arrivano dal Rapporto 2017, presentato martedì 16 maggio a Parma e condotto mediante interviste a 262 mila laureati del 2015, 109 mila del 2013 e 103mila del 2011. L’indagine, come ogni anno, mira a fornire una mappa dettagliata della “produzione” di laureati delle università italiane, dei percorsi professionali che i giovani imboccano una volta usciti dagli atenei e infine dei tempi di accesso al mondo del lavoro. Per esempio: i giovani che nel 2015 hanno conseguito una laurea magistrale a ciclo unico (tra le quali figura

l’indirizzo chimico-farmaceutico) e oggi lavorano sono il 33,8%, una media che sale al 50,5% tra quelli che si sono diplomati nel 2013 e al 60,4% tra i laureati del 2011. Nell’arco dei sei anni, poi, tende ad accorciarsi l’attesa che intercorre tra laurea e primo lavoro: 14,7 mesi nel 2011, 9,9 mesi nel 2013, poco meno di cinque mesi nel 2015.
E i laureati in farmacia e farmacia industriale? Rispetto alle medie del gruppo lauree magistrali a ciclo unico, mettono a segno tassi decisamente migliori: quelli che oggi lavorano, per esempio, sono il 55,1% tra i “dottori” del 2015, il 77,1% tra i laureati del 2013 e l’80,9% tra quelli del 2011. La forbice poi si allarga ulteriormente se il confronto si restringe alle sole donne: tra le farmaciste uscite dall’università nel 2015 oggi lavora il 53,4% (la media di gruppo si ferma al 33,1%), tra le laureate del 2013 l’incidenza sale al 77% (media tra tutte le lauree magistrali a ciclo unico, 48,6%), tra le “dottoresse” del 2011 si supera di poco il 79% (57,9%).
Farmacisti nettamente avanti anche nella stabilità del rapporto di lavoro: i laureati in farmacia e farmacia industriale che dichiarano di essere sotto contratto a tempo indeterminato sono il doppio della media di gruppo tanto nella classe 2011 quanto in quella 2013, mentre nella classe 2015 stanno davanti di 13 punti percentuali. Infine, i farmacisti possono vantare in media una retribuzione netta apprezzabilmente superiori rispetto alla media dei loro colleghi: tra i laureati 2015 la differenza è di circa 70 euro al mese, tra quelli 2013 sale a cento euro, tra i dottori del 2011 scende a circa 60. (AS)