Tagli all’orizzonte per le commissioni interbancarie sui pagamenti elettronici con bancomat e carte di credito. A disporli lo schema di decreto legislativo approvato ieri dal Consiglio dei ministri per recepire il Regolamento Ue varato da Bruxelles nel 2015 a tutela dei consumatori. Per ogni operazione di pagamento con carta di debito o prepagata, dice il decreto, il “fee” non può superare lo 0,2% del valore dell'operazione stessa; per le operazioni tramite carta di credito, lo 0,3%. Inoltre, in caso di «micropagamenti» fino a 5 euro i fornitori di servizi bancari sono tenuti ad applicare commissioni ridotte rispetto allo standard.
Tra gli obiettivi principali del provvedimento – non è un segreto – c’è quello di incoraggiare l’uso della moneta elettronica nel nostro Paese. I tetti alle commissioni (che riguardano le banche, ma dovrebbero innescare effetti virtuosi su tutta la catena dei costi) mirano a ridurre gli oneri a carico di commercianti e liberi professionisti; altre norme, come quella che vieta categoricamente ogni sovrapprezzo sulle operazioni tramite Pos, dovrebbe essere un incentivo per i consumatori.
Il d.lgs poi dovrebbe fare da apripista a un altro decreto, di livello interministeriale. Si tratta del provvedimento sulle sanzioni a carico di commercianti, esercenti e liberi professionisti (dunque farmacie comprese) che rifiutano pagamenti in moneta elettronica fino a un valore minimo di 5 euro. La Legge di stabilità 2016 ha demandato a un decreto di Economia e Sviluppo la quantificazione delle sanzioni e per
Il Sole-24 Ore il testo dovrebbe uscire entro la fine del mese. Confcommercio però ha già chiesto al Governo una pausa di riflessione: «In Italia sono già installati due milioni di Pos, più che in Francia e in Germania» ha ricordato il presidente, Carlo Sangalli «l'ipotesi di multare i negozi e le imprese che non si dotano di questo strumento – cosa che peraltro non è prevista in nessun altro Paese europeo –ci sembra un atteggiamento persecutorio che non serve certo a favorire la diffusione della moneta elettronica. Confidiamo, quindi, che ci siano i margini per ripensare un provvedimento del genere». (AS)