Luce verde del Senato al decreto legge 36/2014 su stupefacenti e off-label dopo la fiducia posta sul testo dal Governo. I contenuti sono quelli approvati a fine aprile dalla Camera: le tabelle (cancellate a febbraio dalla Corte costituzionale nella sentenza che aveva dichiarato illegittima la legge Fini-Giovanardi) diventano quattro, più una quinta riguardante i medicinali di corrente impiego terapeutico a uso umano o veterinario. Confermate anche le semplificazioni introdotte dalla 38/2010 in tema di cure palliative e l’abrogazione dell’articolo 39 del Testo unico sugli stupefacenti, che parrebbe depenalizzare la mancata conservazione della copia del buono acquisto da parte del farmacista (ma sul passaggio maggiori certezze arriveranno dalla circolare che Federfarma diffonderà tra breve).
Per quanto concerne l’altro capitolo del decreto, il testo approvato a Palazzo Madama autorizza il finanziamento di sperimentazioni sull’uso off-label dei farmaci attingendo al fondo Aifa per la ricerca scientifica indipendente. L’impiego off-label potrà anche essere posto a carico del Ssn, purché ci sia una valutazione preventiva dell’Aifa e l’indicazione trovi corrispondenza in ricerche condotte nella comunità medico-scientifica nazionale e internazionale.
La notizia del via definitivo al decreto è stata accolta con soddisfazione da Federfarma: appena nota la sentenza della Consulta, il sindacato si era immediatamente rivolto al Ministero per invocare un intervento urgente che consentisse alle farmacie di assicurare la continuità dei trattamenti palliativi. Un paio di settimane dopo, il governo varò il decreto ora convertito in legge. (AS)