Partenza alla spicciolata per le sperimentazioni regionali sulla prescrizione elettronica: in Molise e Trentino si viaggia di buona lena, in Lombardia frenano alcuni problemi tecnici, in Piemonte, Lazio ed Emilia sono ancora alla fase dei preparativi, come in Sardegna. Non è un avvio bruciante anche se sarebbe servito, perché il dl Sviluppo approvato a dicembre detta un percorso ambizioso per la digitalizzazione delle ricette: entro la fine dell’anno dovrà viaggiare in rete almeno il 60% delle prescrizioni, entro l’anno successivo l’80%, per il 2015 il 90%. Ci sarà da rimboccarsi le maniche, anche perché quello che le prime sperimentazioni stanno già dimostrando è che i problemi tecnici da superare sono parecchi.
Per esempio c’è da prevedere l’adeguamento dei gestionali delle farmacie ai sistemi informativi che raccoglieranno le prescrizioni dei medici: quello nazionale della Sogei (chiamato Sac, Sistema di accoglienza centrale) oppure quelli regionali dove esistono, come la Lombardia con il Siss o l’Emilia Romagna con il Sole (detti sinteticamente Sar, Sistemi di accoglienza regionali). Sconsigliabile fare altrimenti, come dimostra l’esperienza molisana: le farmacie che da un mese stanno portando avanti la sperimentazione (sei, che diventeranno dieci a breve) devono ancora aggiornare i gestionali e così per “chiudere” le ricette devono inserire manualmente i dati nel Sac, da cui un’inutile spreco di tempo. Non a caso, Promofarma (la società di servizi di Federfarma) sta preparando per fine mese un incontro di coordinamento con tutte le software house.
Dove invece si usa il Sar, i problemi possono nascere dalla necessità di far dialogare tra loro gestionali diversissimi come quelli dei medici e delle farmacie. E’ il caso della Lombardia, dove la ricetta digitale è oggetto di una sperimentazione che va avanti a singhiozzo da circa un anno perché la complessità del Siss (il Sistema informativo sociosanitario) non aiuta. E così, la sperimentazione che forse sta messa meglio è quella avviata a fine dicembre dalla Provincia autonoma di Trento: agevola certamente il fatto di avere per interlocutore una sola Asl, ma comunque le otto farmacie coinvolte nel collaudo (cui se ne aggiungeranno altre a breve) hanno già trattato per via digitale più di 4mila ricette e i loro gestionali sono stati “felicemente” integrati nel sistema informativo dell’Azienda. Il risultato è che dove si è cominciato a lavorare a regime si sono potuti apprezzare i vantaggi del sistema, a cominciare dall'alleggerimento della burocrazia.
Chiude l’elenco delle criticità con cui la digitalizzazione delle ricette dovrà fare i conti la capacità della rete: in Italia la banda larga non è così “larga” come nei paesi vicini e c’è chi dice che quando tutti i medici cominceranno a prescrivere via Internet si rischierà il tilt. Per ora meglio procedere con un problema alla volta.