In caso di modifiche da parte dell’Aifa al
foglietto illustrativo di un farmaco, i produttori hanno tempo
sei mesi per esaurire le vecchie confezioni. Trascorso tale periodo, possono essere immesse nel circuito soltanto scatole con bugiardini ed etichettature aggiornate, anche se appartenenti a lotti realizzati prima della variazione ai foglietti. E’ quanto detta la nota con cui l’Agenzia del farmaco ha diramato alcuni chiarimenti sulla
determina che un anno fa aveva autorizzato la stampa in farmacia dei nuovi bugiardini.
L’intervento è il prodotto di una serie di
incontri tecnici che nei mesi scorsi hanno messo attorno a un tavolo Aifa e alcune sigle della filiera, a partire da
Federfarma. In tali colloqui il sindacato titolari ha chiesto correttivi utili a snellire la dispensazione al banco. Di qui la nota dell’Aifa, che innanzitutto irrobustisce il carattere temporaneo dell’opzione “stampa in farmacia”: la determina dell’aprile 2014, scrive l’Agenzia, dava alle aziende sei mesi (dalla determina che approvava il nuovo foglietto) per mettere in distribuzione le confezioni con i bugiardini aggiornati. Questo, avverte l’Aifa, significa che trascorso tale periodo i produttori possono distribuire soltanto “scatolette” con i nuovi foglietti, anche se di
lotti precedenti.
Non solo: la nota autorizza le farmacie a dispensare i bugiardini (da accompagnare alle vecchie confezioni ancora non aggiornate) non solo mediante stampa su carta, ma anche con
mezzi informatici come e-mail, bluetooth, wi-fi o app. Va detto che tali alternative non saranno immediatamente disponibili perché servirà prima un
aggiornamento tecnico da concordare tra le sigle della filiera (come è già avvenuto per
Farmastampati, il client messo a punto da Farmadati) ma la semplificazione già basterà a ridurre tempi e costi della stampa. (AS)