«Sosteniamo a spada tratta la richiesta dei medici di famiglia di poter prescrivere i farmaci innovativi. E’ una giusta battaglia fatta in nome dei pazienti, perché possano trovare i medicinali di cui hanno bisogno sotto casa, e allora non possiamo che esserci anche noi: i mmg sono vessati dalla burocrazia che li esclude dalla prescrizione dei farmaci di ultima generazione, le farmacie invece hanno la distribuzione diretta, che le tiene lontano dalla dispensazione di quelle stesse specialità». E’ l’appunto con cui il presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, commenta le rivendicazioni lanciate ieri dalla Fimmg nella quarta giornata del suo 74° Congresso nazionale, in corso fino a sabato a Domus de Maria (provincia di Cagliari).
A introdurre il tema il sondaggio condotto dal Centro studi della Fimmg su un campione di 500 medici congressisti: l'88% ritiene opportuno lottare per riportare nella “penna” del generalista i farmaci che oggi possono essere prescritti solo dagli specialisti, il 46% auspica che sia lo stesso mmg a compilare il Piano terapeutico, il 58% ritiene che le attuali limitazioni prescrittive ostacolino «molto o moltissimo» la gestione del paziente diabetico.
Più in generale, otto intervistati su dieci chiedono di prescrivere direttamente i farmaci per patologie croniche come il diabete, e quasi uno su quattro chiede l’abolizione dei relativi Piani terapeutici. Quasi uno su tre chiede la stessa cosa per le Terapie anticoagulanti orali e uno su cinque per la Bpco. Quasi il 90%, infine, ritiene che le limitazioni prescrittive cui la categoria è obbligata siano «penalizzanti» per la crescita formativa del professionista.
«Condividiamo con i medici di famiglia esattamente le stesse opinioni in merito all’emarginazione che tiene l’innovazione lontana dal territorio e dalle cure primarie» commenta a Filodiretto il presidente Cossolo «siamo disponibili a dialogare con loro per affrontare le comuni difficoltà. Se vogliamo che l’innovazione vada sul territorio e ci rimanga» conclude «non c’è soltanto da assicurare ai medici di famiglia la prescrizione di questi farmaci, va garantita anche la dispensazione in farmacia. Altrimenti il paziente che risparmia tempo e soldi andando a prendere la ricetta nello studio del suo curante, torna poi a sprecarli perché deve raggiungere l’Asl o l’ospedale per ritirare il farmaco». (AS)