Cala la spesa farmaceutica convenzionata, del 2,8%, e crescono le ricette, del 3%. Lo dicono le rilevazioni di Federfarma relative ai primi nove mesi di quest’anno: le confezioni erogate a carico del Ssn hanno superato gli 834 milioni (+2,4% rispetto al periodo gennaio-settembre del 2012) e per ogni cittadino sono state prescritte in media 7,6 ricette. Il decremento della spesa, dal canto suo, continua a dipendere dalla perdita di valore della ricetta rossa (-5,7% nel periodo considerato), a sua volta effetto della discesa dei prezzi medi dei farmaci di fascia A. Quando la spesa cresce, come a luglio e settembre, la causa è da cercare in un sensibile incremento delle ricette: 5,4% a luglio e 5,7% a settembre.
Oltre che per il calo dei prezzi, la ricetta perde valore per le trattenute che il Ssn opera a carico delle farmacie, per le genericazioni legate alle scadenze brevettuali e infine per le misure di contenimento adottate nelle singole regioni, a partire ovviamente dalla distribuzione diretta. Tra i sacrifici che le farmacie devono sopportare non vanno poi dimenticati gli sconti per fasce di prezzo: nei primi nove mesi del 2013 hanno assicurato al Ssn un risparmio di 395 milioni di euro, ai quali vanno sommati i 54 milioni della quota di pay back a carico dei titolari. Complessivamente, il contributo diretto delle farmacie al contenimento della spesa si è aggirato tra gennaio e settembre sui 600 milioni circa di euro.
Anche i sacrifici dei cittadini si fanno più pesanti: a settembre i ticket sui farmaci rappresentavano il 12,5% della spesa farmaceutica convenzionata (lorda), lo stesso mese di un anno prima non superavano l’11,8%. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2013 gli italiani hanno pagato in ticket un miliardo di euro, il 60% del quale dovuto alla differenza tra prezzo del farmaco acquistato e prezzo di riferimento (dati Aifa).
Leggi la circolare Federfarma n.499