
L’utilizzo non corretto degli antibiotici porta a resistenza antimicrobica che è responsabile, nel mondo, di circa un morto ogni 30 secondi, con l’Italia che risulta uno dei Paesi più interessati dal fenomeno, con 11mila decessi l’anno. Il fenomeno è diventato uno dei principali problemi a livello di sanità pubblica, tanto da meritare una settimana di sensibilizzazione a livello mondiale, dal 18 al 24 novembre, nell’ambito della quale l’Europa ha istituito, il 18 novembre, l’European Antibiotic Awareness Day (Eaad).
Anche in italia, sono diverse le strategie messe in campo in Italia per sensibilizzare sul tema dell’antimicrobico resistenza. L’Osservatorio nazionale sull’antimicrobico resistenza (Onsar) ha presentato, ieri, a Roma, il Libro bianco sul fenomeno. Alla presentazione ha preso parte anche Roberto Tobia, segretario di Federfarma nazionale, che ha sottolineato come le farmacie siano costantemente impegnate a diffondere una cultura dell’antimicrobico resistenza contro la banalizzazione dell’utilizzo del farmaco. Tobia ha fatto riferimento, in particolare, ai test per la rilevazione dello streptococco e ad un’iniziativa, che sarà avviata a breve sul territorio nazionale in collaborazione con i giovani farmacisti e l’Università di Torino, per sensibilizzare i cittadini sul corretto uso del farmaco antibiotico.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento alla presentazione della Giornata europea e settimana mondiale, ha presentato una campagna di informazione e sensibilizzazione realizzata insieme all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che sarà diffusa su tv, radio e altri canali di comunicazione. Gli ultimi dati dell’Aifa mostrano che nel 2022 si è registrata una ripresa dei consumi degli antibiotici sistemici con un +24% rispetto al 2021. “L’uso eccessivo e improprio di antibiotici in ambito umano, veterinario e zootecnico, insieme alla diffusione ancora elevata dalle infezioni correlate all’assistenza sanitaria, sono i principali fattori alla base dello sviluppo dell'antimicrobicoresistenza”, ha ricordato Schillaci evidenziando che nel 2022, “tre persone su dieci hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, con livelli d’uso più elevati nei bambini fino a 4 anni di età e nelle persone con più di 75”. Questo - ha aggiunto il Ministro - fa capire quanto sia urgente promuovere un uso appropriato degli antibiotici, facendo leva sulla corretta informazione, sulla responsabilità individuale e sul miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva”.
Anche l’Europa è attenta al fenomeno e chiede un’azione urgente per contrastarlo. In occasione della Giornata europea sono stati pubblicati nuovi dati dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc). Da questi è emerso che, nonostante “alcuni progressi complessivi” tra il 2019 e il 2022 verso l’obiettivo di ridurre l’uso degli antibiotici del 20% entro il 2030, il consumo di tali farmaci è aumentato nuovamente nel 2022. Inoltre, uno studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha evidenziato che la resistenza antimicrobica costa ai Paesi dell’Ue circa 11,7 miliardi di euro all’anno. Basterebbe, invece, investire 3,40 euro pro capite all’anno in interventi contro la resistenza antimicrobica per prevenire più di 10mila decessi, evitare oltre 600mila nuove infezioni e risparmiare più di 2,5 miliardi di euro per i sistemi sanitari ogni anno.
La lotta alla resistenza agli antibiotici, dunque è una priorità per la Commissione Europea, come ha dichiarato la Commissaria alla Salute Stella Kyriakides, secondo la quale “i dati sono preoccupanti e dimostrano che è necessaria un’azione urgente e ambiziosa. Dobbiamo lavorare insieme, Stati membri, portatori di interessi e cittadini, per garantire che siano adottate tutte le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi concordati”. Per quel che riguarda il fronte della ricerca, ha sottolineato il presidente di Farmindustria Marcello Cattani, “sono 300 i farmaci e 150 i vaccini in sviluppo nel mondo per combattere le infezioni batteriche resistenti”.