
Per evitare una carenza strutturale di medicinali servono misure urgenti per salvaguardare la “biodiversità interna” del comparto farmaceutico. A lanciare l’allarme sono stati i rappresentanti dell’industria farmaceutica, dei professionisti sanitari e delle Istituzioni, riuniti in occasione della presentazione dell’edizione 2023 dell’Osservatorio Nomisma sul “Sistema dei farmaci generici in Italia”, che si è tenuta a Roma giovedì 16 novembre.
Secondo il rapporto, le aziende produttrici di equivalenti sono sempre più vulnerabili, a causa dell’aumentare dei costi e della dipendenza delle lunghe catene di approvvigionamento da un’unica fonte. Sul versante dei costi a livello europeo, per esempio, secondo Medicines for Europe, nel 2022 i costi di trasporto sono cresciuti fino al 500%, quelli della materia prima tra il 50% e il 160%, quelli del packaging tra il 20% e il 33% e quelli dell'energia tra il +65% del gas e il +30% dell’elettricità.
Di conseguenza, le imprese hanno dovuto riadattare i processi di approvvigionamento e comprimere le marginalità industriali. "Per assicurare continuità di cure a milioni di cittadini italiani per le patologie è necessario scongiurare il rischio di carenze di farmaci divenuti non più industrialmente sostenibili. Resta urgente trovare delle forme di bilanciamento per affrontare l'esplosione dei costi produttivi per i farmaci a più basso costo, che rischiano progressivamente di scomparire dal mercato”, ha sottolineato Enrique Häusermann, presidente di Egualia.