
Il governo ha riscritto il Piano nazionale di ripresa e resilienza, modificando una parte rilevante degli obiettivi ancora da centrare. «E’ una revisione dei traguardi e degli obiettivi legati alla quarta rata, avviata nel marzo 2023 e che si concluderà tramite un’istruttoria guidata dalla Cabina di regia, con l’ammissione da parte della Commissione europea delle singole proposte», spiega a Federfarma channel,
Gianni Petrosillo, presidente Sunifar. «Le proposte di modifica sono undici e riguardano sette Ministeri, tra cui il Dipartimento per le Politiche di Coesione con interesse diretto delle farmacie. Il documento finale sarà trasmesso alla Commissione europea prima della adozione per poi essere sottoposto all’esame del Consiglio per la definitiva approvazione», precisa Petrosillo.
Tra i principali cambiamenti previsti dalla revisione c’è l’ampliamento della platea delle farmacie per il rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità. «Le variazioni riguardano la missione relativa alle aree interne e ai servizi sanitari di prossimità (M5C3 - Investimento 1.1.2)», spiega il presidente Sunifar. Secondo il testo, «l’investimento ha una dotazione di 100 milioni di euro e prevede il sostegno a 500 farmacie rurali in comuni delle aree interne con meno di 3.000 abitanti entro la fine del 2023 e poi il sostegno ad ulteriori 1.500 farmacie rurali entro il secondo trimestre 2026». A essere avanzata è quindi «una proposta di modifica per ciò che concerne la definizione del target finale di 2.000 farmacie rurali sussidiate delle aree interne – spiega Petrosillo - Quest’ultimo, infatti, rappresenta la quasi totalità della popolazione di riferimento e può risultare di difficile conseguimento». Ecco perché, alla luce di tale circostanza, «si propone di ampliare la platea di riferimento in modo da facilitare il raggiungimento del target», evidenzia.
In merito alle possibili modifiche, Petrosillo sostiene che l’obiettivo ideale del Sunifar è «di ampliare la platea a tutte le farmacie rurali, ossia a tutte le farmacie con sede in comuni al di sotto dei 5.000 abitanti a prescindere dalla loro posizione o meno nelle aree interne, tuttavia, in considerazione del target della Missione ha presentato una proposta bilanciata tra farmacie delle aree interne e farmacie non delle aree interne, inserendo anche nuove tipologie di finanziamento, come per gli interventi finalizzati a alla ristrutturazione o ampliamento dei locali da adibire alle attività della farmacia dei servizi». Informeremo puntualmente le farmacie sugli sviluppi, ma intanto esprimiamo profonda gratitudine per la volontà delle istituzioni di proseguire nel rafforzamento della farmacie di comunità, affinché possano assumere con efficacia nuovi ruoli nell’ambito della riforma dei modelli organizzativi dell’assistenza di prossimità.