
Nel 2022 in Italia 1.797.440 persone sono state trattate con un anticoagulante, per un totale di 10.766.022 ricette. In particolare, circa 352mila (19,6%) hanno ricevuto un antagonista della vitamina K (Avk) e circa 1 milione e 444mila (80,4%) hanno ricevuto un medicinale appartenente alla classe dei Nuovi anticoagulanti orali (Nao). E' quanto emerge dal report dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sulle prescrizioni dei farmaci anticoagulanti con Nota 97 (che ne ha esteso la prescrizione ai medici di famiglia) nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare (Fanv) effettuate tramite il sistema TS nel 2022.
Il report evidenzia, inoltre, una certa disomogeneità tra le Regioni nel ricorso alle schede di prescrizione dematerializzate attraverso il sistema TS. In particolare, per alcune Regioni si registrano percentuali inferiori al 10%. Quasi la metà delle schede è stata compilata da medici di medicina generale: pertanto, l'introduzione della Nota 97 ha determinato un significativo trasferimento alla medicina generale della gestione dei pazienti in terapia con anticoagulanti orali per Fanv. Complessivamente si registra una sostanziale appropriatezza delle prescrizioni.
L'obiettivo dell'analisi, spiega l'Aifa, è di fornire informazioni circa il profilo dei pazienti in trattamento con anticoagulanti orali, dei prescrittori, come pure dei farmaci utilizzati, con un focus sugli switch di terapia. In molti casi, si legge nel report, la prescrizione di questi farmaci era associata ad un piano terapeutico in formato cartaceo o dematerializzato (indicazione Fanv).