
Quasi otto cittadini su 10 hanno fiducia nel farmacista, che considerano un professionista competente e accessibile al quale rivolgersi. La farmacia, poi, negli ultimi tre anni, ha rappresentato un presidio di riferimento sul territorio, svolgendo un ruolo di pubblica utilità attraverso l’erogazione di una molteplicità di servizi. Sono i principali punti emersi da un’indagine condotta da Ipsos, i cui risultati sono stati presentati, ieri, a Roma.
L’indagine ha coinvolto 1.000 italiani e 400 farmacisti, con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione nel percepito della figura del farmacista nel corso e all’indomani della pandemia. Secondo la ricerca, il 93% degli italiani ha una farmacia di riferimento, visti la fiducia verso il professionista, la vicinanza e la soddisfazione per il servizio offerto. Tuttavia, a ‘legare’ i cittadini al farmacista sono anche le conoscenze in campo farmaceutico, la competenza e la qualità dell’assistenza. Rispetto, poi, ai desiderata degli italiani sui servizi che vorrebbero fossero erogati e/o potenziati dalle farmacie territoriali, ci sono le prenotazioni di visite specialistiche ed esami, la vaccinazione antinfluenzale, le analisi di primo livello e i servizi infermieristici in farmacia e a domicilio, in accordo con il modello della Farmacia dei Servizi.
“Negli ultimi tre anni i farmacisti sono stati al fianco degli italiani per dare le migliori risposte possibili ai loro bisogni di salute, contribuendo a rendere la sanità più accessibile per tutti i cittadini”, dichiara Andrea Mandelli, presidente FOFI. “La pandemia ha rafforzato la percezione e il nostro ruolo sul territorio. La fiducia che i cittadini ripongono nei nostri confronti ci rende orgogliosi e ci ripaga del lavoro svolto con responsabilità e impegno instancabile, in tutto il Paese”, spiega Mandelli.
“Prossimità, professionalità e fiducia: questi sono i punti di forza, emersi dal report, che tengono insieme farmacisti e farmacie”, sottolinea il presidente di Federfarma Marco Cossolo nel corso del suo intervento. Dall’indagine però emergono alcuni dati che invitano a riflettere: “c’è poca consapevolezza da parte del farmacista riguardo a provvedimenti fondamentali che hanno cristallizzato il nuovo ruolo del farmacista all’interno del sistema. Bisogna lavorare su questo fronte”, dichiara Cossolo.