
“Esortiamo tutti i Paesi in cui il tasso di contagio è particolarmente elevato ad intensificare l’attività di sequenziamento del virus Sars-CoV-2 e a condividerne i risultati”. L’invito arriva dal direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha sottolineato l’importanza di continuare a monitorare l’evoluzione delle varianti del virus.
"Sono passati ormai 3 anni da quando la prima sequenza di Sars-CoV-2 è stata condivisa dalla comunità scientifica. Quella sequenza ha consentito lo sviluppo dei primi test e dei vaccini”, ha sottolineato il direttore dell’OMS parlando al consueto briefing con i media e spiegando che proprio test e sequenziamenti hanno aiutato, durante la pandemia, a monitorare la diffusione e lo sviluppo di nuove varianti Covid. Tuttavia, “dal picco dell'ondata Omicron, il numero di sequenze condivise è diminuito di oltre il 90% e il numero di Paesi disponibili alla condivisione è calato di un terzo”, ha osservato Adhanom Ghebreyesus, sottolineando che “il sequenziamento rimane vitale per rilevare e tracciare l'emergere e la diffusione di nuove varianti, come XBB.1.5 - battezzata Kraken - e in ascesa in diverse aree del mondo”.