
La pandemia ha evidenziato due fattori: «L'estrema professionalità dei farmacisti e la forte capillarità delle farmacie. Nelle quasi 20.000 farmacie pubbliche e private presenti su tutto il territorio nazionale in forza della pianta organica, dal centro di Roma fino al piccolo paesino di montagna, ci sono una croce verde e un camice bianco sintomo di professionalità e di disponibilità. Questo valore, durante la pandemia, si è evidenziato ancora di più quando c'era bisogno dell'assistenza sanitaria pubblica sul territorio». È quanto ha dichiarato il sottosegretario alla Salute
Marcello Gemmato ai microfoni di Federfarma channel, a margine della presentazione a Roma del libro "Evoluzione della farmacia dei servizi", realizzato da Federfarma con il contributo non condizionato di Sanofi.
«Le farmacie sono diventate un'importante articolazione del sistema sanitario nazionale pubblico. In una seconda fase, quella delle vaccinazioni e del contact tracing, senza l’articolazione delle farmacie il sistema di tracciamento sarebbe saltato così come il sistema della consegna dei certificati di avvenuta guarigione», spiega Gemmato. «La legge che ha introdotto nel sistema legislativo la farmacia dei servizi ha oltre dieci anni - ha detto il sottosegretario alla Salute - è stata per troppo tempo disattesa. È dovuta arrivare la pandemia per evidenziare le potenzialità della farmacia nel fornire servizi sanitari di prossimità ai cittadini».
Gemmato si è poi soffermato sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: «non ho una idea positiva delle Case di Comunità previste dal PNRR, perché tradiscono l'idea di prossimità che invece dovrebbero assicurare: sono una ogni 40-45.000 abitanti, tutt'altro che prossime». Per la sanità territoriale è giusto puntare sui professionisti che abbiamo. Il PNRR, ha concluso Gemmato, «corre su una strada fatta di binari fermi e non possiamo stravolgerlo, ma penso che correzioni possano e debbano esser fatte, puntando su professionisti che hanno dato tanto, anche in pandemia Covid».
L’intervista integrale è
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