
«Prossimità, multidisciplinarietà, integrazione, domiciliarità e digitalizzazione sono i driver della riforma territoriale che individua il fulcro della sanità del futuro, dell'integrazione tra ospedale e territorio, con la crescita delle strutture assistenziali di prossimità. Principi che devono tradursi in strutture effettivamente operative». È quanto ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento alla seconda giornata della XXXIX Assemblea annuale Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), sottolineando la necessità di un cambio di visione della sanità. Per realizzare la Missione 6 del PNRR bisogna superare la «visione ospedalocentrica», limitando «l'inappropriatezza dei ricoveri ospedalieri e riportando gli ospedali a luoghi di cura per acuti e dedicati al trattamento delle patologie più complesse, liberando così risorse economiche da destinare al territorio e ai servizi sociosanitari», sottolinea Schillaci.
Rilanciare la sanità italiana «significa prioritariamente avere un numero adeguato di personale sanitario, sociosanitario e tecnico», spiega il ministro. «Il rafforzamento del territorio», secondo Schillaci, «deve trovare adeguata copertura di personale per poter realizzare il modello di presa in carico e assistenza di tipo 'Hub e Spoke' già vigente per la rete ospedaliera – aggiunge - finalizzato a garantire una concreta e piena complementarietà tra ospedale e territorio, nonché servizi sociali efficienti, in un'ottica di maggiore prossimità e centralità del paziente».