
Più di 12 mila farmacisti hanno partecipato alla nona edizione del Congresso FarmacistaPiù, promosso da Fondazione Cannavò, Federfarma e UTIFAR, e con il patrocinio di FOFI. L'evento è stata l'occasione per ribadire come la farmacia sia il punto di raccordo tra il cittadino e il territorio, oltre che il primo presidio di assistenza sanitaria. Oltre 30 i convegni organizzati su piattaforma digitale, alla presenza di 137 relatori.
La soddisfazione degli organizzatori per un Congresso che si è confermato un appuntamento irrinunciabile per la categoria è evidente dalle dichiarazioni. «L’evoluzione della farmacia non si può fermare: il prossimo obiettivo è strutturare i servizi in maniera organica e sistematica sul territorio, in accordo con il Sistema Sanitario Nazionale», ha affermato Marco Cossolo, Presidente di Federfarma, secondo il quale, la parola chiave di questa edizione del Congresso è ruolo. «Con la pandemia abbiamo confermato il nostro ruolo centrale nella riorganizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale in qualità di primo presidio di prossimità», ha sottolineato Cossolo.
Andrea Mandelli, presidente FOFI e presidente del Congresso, ha ringraziato i relatori per i loro contributi e i colleghi per il tempo dedicato a seguire il Congresso nazionale, «uno spazio di discussione ormai tradizionale, che mettiamo a disposizione della categoria». Per il presidente FOFI, il bilancio, anche per quest'anno, è positivo sotto ogni aspetto e la parola chiave di questa nona edizione è futuro. «Ce l'abbiamo fatta a cambiare la professione, siamo passati dalla percezione del cittadino a quella della politica, ma questo è solo un punto di partenza», ha concluso Mandelli.
Mentre Luigi D'Ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Cannavò e vicepresidente FOFI, ha indicato tenacia, coerenza e speranza come parole chiave: «La qualità dei lavori congressuali, la straordinaria adesione dei colleghi ai convegni e l’impegno delle Associazioni di categoria hanno testimoniato la dedizione dell’intera comunità professionale e scientifica, nell’obiettivo di trasformare la ripresa del sistema salute in rinascita»
Infine, Eugenio Leopardi, presidente UTIFAR, secondo il quale la parola chiave è lavoro, ha concluso affermando che «la professione sta cambiando profondamente. Le competenze acquisite vanno consolidate, così come il dialogo con le istituzioni, affinché continuino a riconoscerle come importanti».