Dalla nuova remunerazione al Dm77, dalla telemedicina alla sanità del territorio. Sono queste alcune delle tematiche emerse dalla plenaria di FarmacistaPiù, tenutasi a Roma, che ha dato l'avvio al Congresso nazionale dei farmacisti, promosso da Fondazione Cannavò, Federfarma e Utifar, con il patrocinio di Fofi e l'organizzazione di Edra. «Le farmacie hanno dimostrato la loro vicinanza al cittadino, hanno confermato di essere uno strumento indispensabile per il futuro della sanità a livello nazionale, per i cittadini e per le istituzioni», dichiara
Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma e presidente del Pgeu, ai microfoni di Federfarma channel, a margine dell’evento. Ecco perché, secondo Tobia, «bisogna davvero utilizzare questa risorsa. Abbiamo fatto passi in avanti importanti nei confronti del servizio che offriamo ai nostri pazienti, ma tanti altri vanno ancora fatti e noi siamo pronti».
La farmacia, secondo il segretario di Federfarma «va inserita in un contesto multidisciplinare insieme a tutte le figure professionali del territorio dal medico di medicina generale, all'ospedale, agli infermieri, ai pediatri libera scelta, solo così possiamo davvero essere uno strumento vincente per assicurare ai cittadini un’efficace assistenza sanitaria di prossimità». Tema evidenziato anche dal presidente di Federfarma
Marco Cossolo: «Noi ribadiamo di essere a disposizione delle istituzioni, per vincere insieme la sfida della territorializzazione della sanità. Quello che chiediamo è di essere parte di un sistema integrato e insieme a medici e infermieri di poter portare la sanità al cittadino, e non il contrario».
«Le farmacie sul territorio fanno la differenza», afferma
Andrea Mandelli, presidente Fofi, ai microfoni di Federfarma Channel. «Lo abbiamo dimostrato nel periodo pandemico, attraverso vaccini, tamponi, green pass e soprattutto distribuendo il farmaco al momento più complesso, il Paxlovid. Questo dimostra l'importanza della prossimità e il fatto che il farmaco innovativo deve tornare in farmacia. Le premesse ci sono: prima il nostro valore era riconosciuto dai cittadini, oggi c'è un forte riconoscimento anche dalle istituzioni e dalla politica». Nel corso soprattutto degli ultimi anni, Mandelli osserva come la professione sia cambiata, arricchendosi di funzioni e competenze, «è importante, quindi, anche un relativo adeguamento della formazione universitaria avvenuto con l’adozione del decreto interministeriale, di recente firmato, che ha riformato il corso di laurea in farmacia, privilegiando nuove competenze, non solo di carattere chimico, e dando slancio al processo evolutivo».
L’intervista integrale a Roberto Tobia
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L’intervista integrale a Andrea Mandelli
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