
«La spesa pro capite in farmaci dei bergamaschi al di sotto della media regionale non è attribuibile a una difficoltà nell'accesso ai medicinali, visto che nella zona il rapporto tra farmacie e popolazione è tra i più alti delle provincie lombarde». È il commento del presidente del Sunifar e di Federfarma Bergamo, Giovanni Petrosillo, a proposito dell'analisi della spesa farmaceutica di Ats Bergamo nel periodo 2019-2021, che ha registrato un calo del 5,4% nel consumo di farmaci nel 2021, rispetto al 2019.
Nel 2022, comunque, «si registrano già segnali di incremento dei consumi nei farmaci dopo gli anni difficili della pandemia», ha proseguito Petrosillo.
L'indagine ha evidenziato, nello stesso periodo, un aumento del consumo di antidepressivi, con un +1,12% e un incremento della spesa del 4,38%. A questo proposito, Petrosillo ha sottolineato che «la motivazione è legata alla pandemia, ma bisognerebbe approfondire diversi meccanismi, tra cui anche lo stress alimentato dalla difficile situazione economica. In ogni caso, si tratta di meccanismi che meritano un'attenzione particolare nell'analisi complessiva».