Sette italiani su 10 ignorano i cambiamenti previsti in sanità dal PNRR e appare evidente la necessità di investire in informazione e educazione tecnologica per accompagnare i cittadini nella transizione verso la sanità del futuro. Se ne è parlato ieri nel corso della web conference “Le nuove frontiere della salute nel PNRR. Quali ricadute per i cittadini?”, organizzata da Consumers’ Forum alla quale ha preso parte anche Federfarma.
L’incontro ha preso spunto da due indagini,
Consumerism, svolta in collaborazione con Università Roma Tre e illustrata da Fabio Bassan Professore Ordinario di Diritto dell’Unione Europea, la seconda, una
survey condotta in collaborazione con la Società di ricerca IPSOS, presentata dalla Direttrice Public Affairs Ipsos Chiara Ferrari.
Mentre la ricerca Consumerism fa emergere l’esigenza di un maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle scelte riguardanti la riorganizzazione della sanità prevista dal PNRR e di un controllo sull’utilizzo delle risorse stanziate dal PNRR stesso, la survey IPSOS evidenzia come il 22% degli italiani (tra le fasce più fragili e già vittime di altri tipi di disuguaglianza: donne, anziani, inoccupati, con scarsa scolarizzazione) si dichiari poco o per niente competenti in area digitale; inoltre 7 italiani su 10 non vogliono perdere il rapporto di fiducia e il rapporto di intermediazione con il proprio medico di base e 6 su dieci non intendono rinunciare al farmacista di fiducia. Appare evidente, quindi, che la riorganizzazione della sanità del territorio non può prescindere da queste due figure chiave e che la transizione verso una sanità altamente informatizzata non potrà avvenire senza un intermediario di fiducia che per la maggior parte degli intervistati è rappresentato dalle figure centrali del settore, farmacisti e MMG. “Il riconoscimento conferito alle farmacie e alla figura del farmacista in questa survey, non è altro che il frutto del costante impegno della farmacia in questi anni come rete di prossimità sul territorio”, ha spiegato il vicedirettore di Federfarma e vicepresidente di Consumers’Forum, Paolo Betto. “E non è un risultato delle attività svolte durante la pandemia – aggiunge- è qualcosa di costruito negli anni grazie alla professionalità e alla naturale empatia che lega farmacista e cittadino, elementi fondamentali da tenere in considerazione nel costruire la sanità del futuro”.
Anche sul tema della cronicità la farmacia è presidio primario di facile accesso alle terapie, al quale fa ricorso l’87% dei malati cronici elevati livelli (91%) di soddisfazione. “La fiducia che il paziente, soprattutto cronico, ripone nel farmacista – aggiunge Paolo Betto – fa sì che migliori tutto il percorso di cura e aumenti l’aderenza alla terapia grazie proprio al monitoraggio del farmacista”.
Un apprezzamento sull’impegno garantito dalle farmacie in particolare sul fronte della lotta alle diseguaglianze, soprattutto nelle zone rurali e nelle Aree interne, è venuto da Anna Lisa Mandorino, segretario generale di Cittadinanzattiva, che ha ricordato i positivi risultati in termini di valorizzazione del ruolo delle farmacie, conseguiti in questi anni grazie alla collaborazione tra Cittadinanzattiva stessa e Federfarma.
Nel PNRR, al di là degli investimenti stanziati, non si parla di investimenti per informare, formare e educare il cittadino all’uso consapevole degli strumenti digitali. Questo è un tema particolarmente delicato in ambito sanitario. Il Presidente di Consumers’ Forum Sergio Veroli ha ribadito che “non è pensabile una trasformazione del sistema sanitario che non coinvolga il cittadino, l’unico in grado di misurare l’efficacia dei cambiamenti nella sanità previsti dal PNRR”.