Dopo un 2020 fortemente negativo dovuto agli effetti delle misure di contenimento della pandemia e a un’incidenza quasi azzerata dei virus influenzali e simil-influenzali, il 2021 ha iniziato a mostrare segni di ripresa sulle vendite dei farmaci senza obbligo di prescrizione. A parità di classificazione, infatti, nel confronto con il periodo pre-pandemico, il settore perde l’8,8% a volumi e il 3,4% a valori.
Secondo le elaborazioni di ASSOSALUTE (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, che fa parte di Federchimica) su dati IQVIA, le confezioni di farmaci senza obbligo di prescrizione dispensate nel 2021 sono state pari a poco più di 245 milioni, in linea con il 2020, mentre i fatturati, poco meno di 2,4 miliardi euro, crescono moderatamente del 3,3%.
Tale recupero è ascrivibile a diversi fattori concomitanti: l’elevato numero di cittadini vaccinati ha consentito una parziale riduzione delle misure di contenimento della pandemia e ha favorito una maggiore, per quanto lieve, diffusione dei virus respiratori stagionali e della variante Omicron del virus SARS-CoV-2, che generalmente si presenta con una sintomatologia di minore gravità nei soggetti vaccinati rispetto ai non-vaccinati.
La farmacia continua a detenere una quota di mercato di poco inferiore al 90% a volumi e superiore al 91% a valori.
In crescita l’e-commerce, spinto dalla pandemia e dalle restrizioni, per quanto in netto rallentamento rispetto ai trend a tre cifre registrati nel 2020. Infatti, nel 2021 le vendite on line di medicinali senza obbligo di ricetta – 6,4 milioni di confezioni e un giro di affari di quasi 45 milioni di euro – fanno registrare un incremento del +10,4% a volumi e del +8,3% a valori. Si conferma, quindi, come, rispetto ad altri settori, anche in ambito salute e benessere, il ricorso a internet per l’acquisto di medicinali SOP resti ancora un fenomeno marginale, rappresentando meno del 2% del fatturato del settore.