Gli italiani promuovono le farmacie per il loro ruolo nella pandemia e chiedono l’implementazione dei servizi. Lo conferma un'inchiesta di Altroconsumo che ha intervistato più di 1.500 cittadini investigando sul loro rapporto con la farmacia, nel periodo marzo-aprile 2021, quindi durante la terza ondata epidemica.
In epoca Covid le farmacie si sono confermate un punto di riferimento importante per i cittadini, anche grazie alla loro presenza capillare sul territorio e a una politica che le vede sempre più coinvolte nella lotta al Covid: dai tamponi antigenici rapidi a prezzo calmierato, fino al vaccino in un numero sempre più ampio di Regioni. La possibilità di fare il vaccino dal farmacista di fiducia può dare un nuovo impulso alla campagna vaccinale, soprattutto per gli anziani. Anche la possibilità di stampare gratuitamente il Green pass in farmacia va incontro alla fascia di popolazione che ha poca dimestichezza con gli strumenti informatici. Gli intervistati sono per lo più soddisfatti del servizio offerto e vorrebbero ulteriori servizi da affiancare a quelli esistenti.
"Il nostro ruolo - ha spiegato Marco Cossolo, presidente di Federfarma - è cambiato perché il cittadino chiede servizi professionali e prestazioni sanitarie che vanno al di là della sola dispensazione del farmaco. C'è una valorizzazione del ruolo del farmacista anche per la presa in carico dei pazienti nel seguire l'aderenza terapeutica. Basti pensare che la media nazionale di aderenza alla terapia per le patologie croniche è al 40%, vuol dire che il 60% non si cura adeguatamente. Con tutti i costi per la sanità che questo comporta. Per ovviare a questo problema una volta ricevuta una diagnosi e una prescrizione bisogna accertarsi che il farmaco sia giusto e che il paziente lo prenda nel modo corretto". Come? "Con un meccanismo di 'dispensazione attiva' che è già stato finanziato nel Pnrr sulle farmacie rurali e che chiediamo sia esteso su tutto il sistema delle farmacie". Ecco come funziona: "attraverso gli strumenti informatici vengono messe in circuito le farmacie e anche i medici di base per monitorare l'aderenza alla terapia. Ad esempio, se risulta dispensata una scatola da 30 pastiglie e dopo 35 giorni il paziente non viene a prendere la seconda scatola, vuol dire che non sta seguendo correttamente la terapia. A quel punto si segnala al medico di base".
Altra questione affrontata dall’indagine Altroconsumo, è quella dei farmaci generici e del loro scarso ‘appeal’ sui cittadini. Dai dati emerge anche una ridotta disponibilità: il 39% degli interpellati ha dovuto comprare il farmaco di marca perché il generico non c'era. "I cittadini - spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma - devono chiedere il generico e segnalare chi eventualmente facesse difficoltà a consegnarlo. Penso ci sia un problema culturale per cui gli italiani siano più affezionati al marchio come sinonimo di qualità. Ed è qui che deve intervenire il farmacista spiegando che non ci sono differenze".
C'è poi la questione dei farmaci venduti in rete. Tra coloro che hanno comprato prodotti online nell'ultimo anno (uno su tre), il 29% dichiara di aver acquistato farmaci con ricetta, nonostante sia vietato. Da anni Federfarma lavora in stretta sinergia con le Forze dell’Ordine e l’Aifa per la lotta ai farmaci contraffatti che, se non dannosi per la salute, risultano spesso privi di qualsivoglia principio attivo. Per quelli da banco, che si possono vendere online, Altroconsumo consiglia di verificare sempre sul sito della farmacia la presenza del logo identificativo nazionale.