Circa 300 pagine per raccontare una storia antichissima eppure spesso sconosciuta, quella delle farmacie di Venezia. Nessuno, infatti, finora aveva ripercorso nel dettaglio la nascita e l’evoluzione delle farmacie veneziane: a colmare questa lacuna è ora il libro “La farmacia e la sanità a Venezia”, scritto da Renato Vecchiato, con il patrocinio dell’Ordine dei Farmacisti di Venezia, di Federfarma Venezia e dell’Amministrazione Comunale veneziana.
Il volume si apre ripercorrendo le origini millenarie della professione di farmacista, quando gli antichi per primi intuirono le proprietà curative di alcune piante, per arrivare al XII secolo, quando in Europa nasce a tutti gli effetti la professione del farmacista.
Un excursus storico utile a inquadrare le origini di una professione che, come molte altre, sotto le insegne della Repubblica di Venezia troverà le condizioni per prosperare, grazie non solo al benessere economico e alla pace, ma anche e soprattutto alla libertà di pensiero e dunque alla vivacità culturale garantite dalla Serenissima durante la sua epoca d’oro.
Uno dei capitoli più suggestivi è dedicato in particolare alle farmacie storico-artistiche di Venezia, veri e propri capolavori dei maestri artigiani veneziani, oggi a rischio.
«A Venezia le farmacie nel 1800 erano 80, oggi sono circa 35 e di storico-artistiche ne sono rimaste circa 5» sottolinea il dottor Vecchiato. «Dispiace che questa presenza non venga tutelata dal punto di vista storico. Con questo libro ho voluto quindi valorizzare questa grande tradizione e richiamare l’attenzione sull’importanza di preservare questo patrimonio culturale».