Le farmacie, ora che potranno supportare in prima persona la campagna vaccinale contro il Sars-Cov-2, rappresentano «un ausilio di grande valore». A sostenerlo è
Patrizia Laurenti, direttore dell’unità di Igiene Ospedaliera e responsabile del centro di vaccinazione del Policlinico Gemelli di Roma, ai microfoni del programma “TgTg” di Tv2000, che ha visto protagonista anche il segretario nazionale di Federfarma
Roberto Tobia. La professoressa, impegnata in prima linea nella campagna di immunizzazione di massa nel Lazio, ha raccontato: «In 3 mesi abbiamo somministrato circa 29.000 vaccinazioni e non abbiamo avuto eventi avversi immediati gravi, soltanto reazioni simil allergiche che sono state gestite con farmaci di comune utilizzo». Motivo per cui l’esperta dichiara: «Ben venga il supporto delle farmacie» c’è l’esigenza, in questo momento, di «ampliare la platea dei centri vaccinali». In merito alla sicurezza delle somministrazioni dei vaccini, Laurenti osserva: «In molti ambiti i farmacisti sono stati maestri per noi, quindi, confido in una grande collaborazione di professioni diverse che lavorano tutte per un obiettivo comune: la salute pubblica».
Il segretario di Federfarma evidenzia come l’accordo quadro nazionale per rendere operativa la vaccinazione in farmacia rappresenti «un passo in avanti per il nostro Paese nei confronti dell’Europa. Nel mondo sono 60 i Paesi che consentono la somministrazione dei vaccini in farmacia, in Europa 14 su 28». È un «passaggio epocale», precisa Tobia, non soltanto per poter somministrare i sieri anti-Covid ma anche «per tutte le altre vaccinazioni che poi potranno essere fatte in farmacia». In questo modo, le farmacie contribuiranno a raggiungere una copertura vaccinale «quanto più ampia possibile e soprattutto quell’immunità di gregge che ci consentirà di uscire da questa terribile pandemia», sostiene il segretario di Federfarma. Anche perché, se la disponibilità delle farmacie interessasse «il 50% di quelle totali, con un numero di dosi di vaccino minimo da fornire di 20- 25 dosi a farmacia, si porterebbe facilmente arrivare all'obiettivo di 500mila dosi giornaliere, auspicato dal commissario per l’emergenza Covid Figliuolo».
Per quanto riguarda la sicurezza, il protocollo nazionale, esclude dalla vaccinazione in farmacia le persone fragili. In ogni caso il cittadino prima di vaccinarsi dovrà compilare un modulo per il consenso informato dichiarando se ha particolari patologie e quali farmaci assume. I farmacisti
si stanno frequentando i corsi dell’Istituto superiore di Sanità. «Il vaccino è uno dei farmaci più sicuri al mondo – afferma Tobia – rispetto, ad esempio, ad un antibiotico, che magari viene assunto con molta più tranquillità, ma può dare reazioni avverse più gravi».