
Frenano le prescrizioni di pillole antivirali contro il Covid-19 nell'ultima settimana. Secondo il 15esimo rapporto dell'Agenzia italiana del farmaco sull'impiego di questi medicinali somministrabili a domicilio, dal 14 al 20 luglio le richieste di molnupiravir (Lagevrio) di Merck sono diminuite del 13,01%, e quelle per Paxlovid di Pfizer sono scese del 14,77%. Complessivamente, salgono a oltre 78mila (78.681) i pazienti Covid curati a casa con molnupiravir e Paxlovid: finora i trattamenti avviati per Lagevrio sono stati 39.075 e quelli avviati per Paxlovid 39.606, di cui oltre 16.669 attraverso la distribuzione per conto (Dpc) nelle farmacie, una voce quest'ultima, che in 2 settimane è raddoppiata (+100,28%), e infatti nel precedente report gli antivirali di Pfizer ritirati in farmacia erano circa 8.300. Considerando i dati al 19 luglio, si rileva un aumento del 12,85% nei trattamenti avviati con Lagevrio e del 41,51% per Paxlovid. Finora Lagevrio è stato prescritto in un totale di 296 strutture, Paxlovid in 286. Il numero più alto di trattamenti avviati con la pillola di Merck dall'apertura del monitoraggio è quello del Lazio (5.130), e lo stesso per Paxlovid che nel Lazio ha raggiunto quota 4.926 trattamenti avviati. Segue la Lombardia che ne conta 4.898. Per quanto riguarda infine l'antivirale remdesivir, le voci sono due: risultano in totale 14.991 pazienti non ospedalizzati per i quali è stato avviato un trattamento con questa molecola (+14,42% rispetto all'ultimo monitoraggio) e 96.626 pazienti ricoverati in ospedale trattati col medicinale (+1,92%).