Ridisegnare il Servizio Sanitario Nazionale, anche grazie alle risorse del PNRR, investendo sulla medicina di prossimità per garantire al paziente continuità delle cure e assistenza domiciliare. Sono questi gli obiettivi della mozione approvata dall'aula di Montecitorio che impegna il Governo su 21 punti in linea con le disposizioni del DM 71 approvato lo scorso aprile.
“Dobbiamo invertire la rotta secondo cui l’ospedale è l’unico centro nevralgico delle cure – ha detto il Sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa, a margine dell’approvazione della mozione - i pilastri di questa rivoluzione saranno innovazione, uguaglianza e soprattutto prossimità. Per fare ciò è necessario creare una rete che valorizzi le realtà e le professionalità del territorio secondo un principio cardine: portare i servizi vicino ai cittadini. Questo contribuirà a ridurre i divari geografici e territoriali armonizzando gli standard delle prestazioni sanitarie, garantirà una migliore esperienza di cura per gli assistiti e migliorerà i livelli di efficienza dei sistemi sanitari regionali”. L’obiettivo primario è assicurare a chiunque di poter avere equo accesso ai servizi a prescindere da dove risiede. Dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che la sanità è un investimento e non un costo”.
Nella mozione si sottolinea il ruolo svolto dalle farmacie che, "ubicate uniformemente sull’intero territorio nazionale, vengono definite nel DM71 presidi sanitari di prossimità e rappresentano un elemento fondamentale ed integrante del Servizio sanitario nazionale; in particolare, la rete capillare delle farmacie assicura quotidianamente prestazioni di servizi sanitari a presidio della salute della cittadinanza così come previsto dalla Farmacia dei Servizi”.