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Per 97% genitori salute mentale bimbi importante come fisica Ricerca, ma per 48% in ultimi anni attenzione esagerata
- ROMA, 30 NOV - La salute è un concetto ampio, che
non riguarda solo gli aspetti fisici. Lo sa bene il 97% dei
genitori italiani, che considera il benessere mentale dei
bambini importante tanto quanto quello fisico, e il 95,9% che
parla di salute come un mix tra benessere fisico, psichico e
sociale. I dati emergono da una ricerca condotta da Human
Highway per Assosalute (Associazione nazionale farmaci di
automedicazione) presentata oggi nel corso di un webinar al
quale hanno partecipato Elena Bozzola, segretario e consigliere
nazionale della Società italiana di pediatria (Sip), e Aldo
Manfredi, pedagogista.
Dall'indagine, che ha arruolato un campione rappresentativo
di genitori con figli tra 0 e 14 anni, emerge come l'89,5%
consideri importante insegnare ai bambini a riconoscere e
gestire le emozioni fin da piccoli. C'è però un 47,9% di
genitori convinto che negli ultimi anni sia stata data troppa
importanza alla salute mentale dei bambini (a pensarlo sono
soprattutto le mamme e i papà tra i 35 e i 44 anni). Resta anche
comune, soprattutto tra il 66% degli over-45, l'idea che un
bambino "sano" sia quello che si ammala poco.
Il pediatra è la figura di riferimento per i malanni (per
il 68,9% dei genitori), ma anche in caso di sintomi di malessere
psicologico (per il 54,3%, solo il 10,5% dei genitori cita lo
psicologo). In caso di piccoli problemi di salute fisica
(malanni stagionali, piccoli traumi), il 39% dei genitori
ricorre a farmaci di automedicazione e il 36,7% a farmaci con
ricetta.
Interrogati su quali siano gli elementi più importanti per un
sano sviluppo dei bambini, il 67% dei genitori ha risposto "un
ambiente famigliare sereno" e il 40,4% l'opportunità per i
bambini di "interagire con i pari, sia negli ambienti scolastici
che non". Per il 37,5% dei genitori è importante trascorrere
tempo all'aria aperta, garantire il giusto sonno (32,6%), lo
sport (28,8%) e la corretta alimentazione (22,8%). Il 21,3% dei
genitori ritiene importate lasciare al bambino del tempo
destrutturato, cioè libero, da dedicare al gioco e alla
creatività (il cosiddetto "tempo di noia").