Medica (Famindustria), farmaci plasmaderivati salvano vita 'Ma impatto pandemia. Cruciali strategie a breve-medio termine'

- ROMA, 13 MAG - "I farmaci plasmaderivati salvano la vita perché spesso rappresentano l'unica possibilità di cura. Ma la disponibilità di plasma dipende esclusivamente dalle donazioni volontarie, il primo step essenziale per portare questi medicinali al paziente. Un percorso che, passando per la fase produttiva e la distribuzione, necessita di 8-12 mesi e richiede pertanto una attenta quantificazione della domanda e un'accurata pianificazione degli acquisti". È quanto afferma Danilo Medica, Presidente del Gruppo Emoderivati di Farmindustria, al convegno 'I Plasmaderivati salvano la vita' nell'ambito del Festival della Scienza Medica di Bologna, rilevando come la pandemia abbia avuto un impatto sul settore. "La ricerca e la produzione di plasmaderivati rappresentano un'area di forte impegno delle imprese farmaceutiche, che investono più della media manifatturiera e complessivamente contano oltre 1.700 addetti sul territorio nazionale. Impegno che continua per incrementare la raccolta di plasma e migliorare l'efficienza produttiva, rendendo così disponibili più prodotti per i pazienti", sottolinea. La pandemia da Covid-19 ha avuto però un impatto sulla raccolta di plasma. In Italia, secondo gli ultimi dati del Centro Nazionale Sangue, si è registrato nei primi tre mesi del 2022 un calo della raccolta pari al 6%. Un fenomeno da seguire con attenzione poiché, anche se il Programma di autosufficienza garantisce una buona copertura dei fabbisogni (circa il 70%), "siamo per una parte dipendenti dall'estero, dove la flessione dell'offerta di plasma è stata molto marcata e ha attivato una forte competizione tra Paesi per l'approvvigionamento di farmaci plasmaderivati. Sono quindi fondamentali - conclude Medica - strategie nel breve e nel medio termine per rispondere ai bisogni terapeutici dei malati che possono trarre benefici dai farmaci plasmaderivati".